mercoledì 14 marzo 2007

Il governo a punti

Anche questa volta, come di consueto la montagna ha partorito il topolino.Prodi il prode ha rassegnato le dimissioni quando il governo,saldo, forte destinato a durare l’intera legislatura, era miseramente caduto sui temi di politica estera, anche perchè il ministro degli esteri, responsabile di questa, nei giorni precedenti il dibattito aveva proclamato a destra e manca che in caso di voto sfavorevole del Senato si: “sarebbe andati tutti a casa”.
Immediatamente inizia la ridda delle supposizioni sugli sbocchi possibili della crisi, pensosi politologi disegnano scenari di conseguenze e soluzioni, tutti comunque d’accordo nel definire la situazione: critica, difficile, complessa, ai limiti dell’emergenza istituzionale.
Dopo questa smentita alle sue precedenti asserzioni di essere un leader forte (quasi un ossimoro per un leader che, ascoltandolo, sembra il campione del pensiero debole, nel senso di labile) il professor Prodi, prode professore,comincia a chiedersi: perché scontentare tutti quegli italiani che con plebiscitario consenso gli hanno offerto la guida del governo? Com’è possibile deludere tutti coloro che con frequenza, nelle piazze d’Italia, gli hanno dimostrato il loro consenso? Come faranno quei cittadini di un paese già diviso, che hanno ritrovato la loro compattezza nell’avversione a lui e al suo governo?. Il Presidente Napolitano, partecipe dei crucci del prode, e magari per levarsi di torno uno che, dopo aver sistemato i conti pubblici ha segnato il nuovo record di debito pubblico magri un po’ menagramo lo è, gli dà una chance. Prodi, genialmente, si dedica a un riassunto: da 280 pagine di programma ne trae 12 punti. Neanche un bignami, proprio indice. Forse per permettere agli italiani di verificare la coerenza dei risultati con il programma. Questa si che è democrazia
Fatto il compito e comprato strada facendo un Follini, perché non si va in visita a mani vuote, Prodi torna al Quirinale dove spiega al Presidente di avere una maggioranza coesa (non sarebbe bene fornire al Prof. un dizionario di italiano, così capisce il significato di coeso?).
Napolitano lo rimanda così alle camere per l’esame di riparazione – no,scusate, il lapsus - per verificare l’esistenza della maggioranza.
I giornali si soffermano sul suo evidente sollievo. Per forza! C’è quel suo generoso amico che vorrebbe comprare ALITALIA e questa volta non può andare tutto in SME…….

Certamente i partiti della coalizione daranno la fiducia a Prodi “per senso di responsabilità” verso le poltrone di governo, unico collante di una accolita di partiti divisi su tutto, senza il minimo denominatore comune, frastagliati e sfilacciati anche al loro interno che, con ironia certo involontaria ma senz’altro efficace viene definita “UNIONE”, la quale, divisa su tutto trova unità di intenti solo per non dover abbandonare il banchetto quando si è solo all’antipasto.
Subito dopo, la disunita UNIONE ricomincerà ad agire come prima, riducendo Prodi al ruolo di capogita costretto ad inseguire tutti i partecipanti desiderosi di fare esattamente quello che il capogita vorrebbe impedire loro.
Per preconizzare tale futuro non è necessario possedere il dono della profezia: basta ascoltare quegli esponenti dell’ala movimentista della sinistra radicale che affermano essere possibile essere a favore del governo pur dissentendo su singoli punti (cioè ogni proposta)
Devo dire sinceramente che questo indecoroso spettacolo mi offende come cittadino e come contribuente, che verrà chiamato a pagare il conto dell’inevitabile ampliamento di un governo, già detentore del record mondiale di poltrone, certo inutile, molto probabilmente dannoso.
Qualcuno vuole spigare ai parlamentari della maggioranza e ministri, viceministri e sottosegretari vari che abbiamo alcuni vincoli di carattere internazionale? Che avendo adottato l’euro dobbiamo avere rispetto degli Stati che si possono trovare in difficoltà per la dissennatezza de governo Italiano? Che l’opinione dei mercati finanziari e degli organismi finanziari conta tanto se non più di quella del Vaticano?
L’unica consolazione la trovo nel fatto che, con un governo a punti, che ritengo debbano essere decurtati ogni volta in cui una realizzazione prevista verrà respinta dal Senato, una volta esauriti c’è da sperare si impedisca al maneggione- ops al manovratore di continuare a far danno.



Umberto Crugnola
Sez. Cattaneo - MILANO

1 commento:

Anonimo ha detto...

I will not concur on it. I regard as polite post. Particularly the designation attracted me to read the sound story.