mercoledì 28 marzo 2007

UN DIRETTORE LICENZIATO, ESPOSTI ALLA CORTE DEI CONTI, UN APPALTO DISCUSSO. ARRIVA IL COMMISSARIO?


da L'Indipendente del 9 marzo 2007



Inchieste: UN DIRETTORE LICENZIATO, ESPOSTI ALLA CORTE DEI CONTI, UN APPALTO DISCUSSO. ARRIVA IL COMMISSARIO?



Caos all’Istituto superiore di Sanità


Una guerriglia a colpi di denunce, avvocati, esposti alla Corte dei conti che segnalano presunte irregolarità nell'appalto di tesoreria e sportello, in passato affidato alla Bnl. Una situazione che di fatto ha già portato l'Istituto superiore di Sanità (Iss) alla paralisi. Il caos è iniziato con la guerriglia innescata dal licenziamento“per giusta causa”, il 14 febbraio scorso, del direttore generale Sergio Licheri, fisiatra cagliaritano nominato nel 2002 dal governo Berlusconi e ora allontanato per via di trasferte in Tunisia considerate «ingiustificate» e per una controversa “missione” irachena del 2003. Il vuoto di potere si è quindi sommato ai dubbi sulla gestione appena interrotta. A parte le voci che arrivano dall'interno dell'istituto, ora c’è anche un atto di sindacato politico indirizzato dal senatore Antonio Del Pennino al ministro della Sanità, Livia Turco. Il parlamentare repubblicano eletto nelle liste di Forza Italia nell'interpellanza parla di «alcune denunce ed esposti alla procura della Repubblica e alla procura regionale della Corte dei conti, per gravissime irregolarità amministrative relative all’appalto di tesoreria e sportello, a decreti presidenziali illegittimi, e inoltre al sistema gestionale dell'istituto stesso». Denunce che potrebbero perfino preludere a un commissariamento dell’Istituto superiore di Sanità. I riferimenti, decodificano fonti interne dell'Iss, sono ovviamente alla battaglia legale tra Licheri e il consiglio di amministrazione, ma anche all'assegnazione avvenuta ad ottobre del servizio tesoreria alla Banca delle Marche. Decisione subito contestata dalla Bnl, per anni affidataria dell'appalto. Nel ricorso presentato dall'istituto di credito romano si fa notare tra l’altro che la Banca delle Marche dispone nella capitale di soli tre sportelli e sarebbe dunque inadeguata alle esigenze dell'Iss. Scrive ancora Del Pennino al ministro: «A prescindere dagli esiti dell'inchiesta, è fin troppo evidente che questa vedrà protagonisti gli attuali vertici di presidenza e amministrazione dell'Istituto superiore di Sanità, con la conseguente paralisi delle importantissime attività scientifiche in corso». Ce n'è abbastanza, spiega il senatore all'Indipendente, per chiedere al governo che cosa intende fare: «È bene che la magistratura faccia chiarezza - dice - ma si dovrebbe anche sapere se l'esecutivo intende intervenire per evitare il rischio di ingovernabilità dell'Istituto». È il caso di ricordare,per capire l'entità del pericolo, che l'Iss oltre alla ricerca e alla sperimentazione clinica e tecnologica è anche consulente per il ministero e le regioni e vigila su aspetti fondamentali per la salute dei cittadini. Alla luce delle ultime cronache ospedaliere, sembra dunque inopportuno lasciare che venga bloccato da una guerriglia legale.

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