lunedì 30 luglio 2007

CONFERENZA STAMPA AL SENATO: Costi della politica, le proposte dei republicani per abbatterli

Voce Repubblicana, 27 luglio 2007


Il Partito repubblicano ha presentato al Senato la propria ricetta per la riduzione dei costi della politica, individuando lo strumento degli emendamenti al ddl Lanzillotta sugli enti locali, in esame presso la commissione Affari Costituzionali, come il più efficace per rendere reale e incisiva la razionalizzazione delle spese statali. Un "pacchetto" di 40 proposte di modifica che l'Edera sottoporrà, con spirito "bipartisan" alla maggioranza, attraverso il senatore Antonio Del Pennino, che ha illustrato assieme al segretario del partito Francesco Nucara le linee portanti degli interventi ritenuti indispensabili per i tagli alla spesa pubblica. "Da quando è uscito il libro ‘La casta' - ha affermato Nucara - l'attenzione si è concentrata su aspetti demagogici e marginali come gli stipendi dei parlamentari, che in realtà incidono poco sul complesso delle uscite. Noi siamo favorevoli al principio della riduzione del numero dei parlamentari, ma le vere spese sono altre, e riguardano principalmente una serie di istituzioni locali e organismi territoriali, come le province, che andrebbero abolite, e le comunità montane, che non servono".
Ad illustrare nel dettaglio gli emendamenti al ddl Lanzillotta è stato Del Pennino, il quale ha spiegato che questi si possono idealmente suddividere in quattro tronconi. "Il primo gruppo - ha spiegato - chiede la soppressione delle comunità montane e la costituzione di unioni di comuni omogenei. In Italia esistono sei milioni di ettari non montani che fanno parte delle comunità montane. Chiediamo anche il divieto del cumulo dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali e i consiglieri di unioni comunali o di comunità". Il secondo gruppo di emendamenti riguarda invece le aree metropolitane, che devono essere quattro: "Roma, Napoli, Milano e Torino, con l'abolizione della provincia e la suddivisione del circondario in altri comuni". Per il capitolo delle spese, Del Pennino fa presente che nel nostro paese vi sono "621 presidenti di circoscrizione e diecimila consiglieri circoscrizionali, per una spesa annuale pari a 100 milioni di euro". Rispetto al testo del ddl governativo, Del Pennino ribadisce anche un'altra tradizionale impostazione del Pri: "Siamo contrari al diritto di voto agli immigrati per le elezioni circoscrizionali, poiché si tratta di un palese controsenso con l'intenzione di voler ridurre l'importanza di questi consigli".
La terza parte degli emendamenti riguarda le province: "Siamo contro - avverte Del Pennino - la formula usata dal ddl, che parla di ‘ridefinizione' delle province, un termine vago che può significare anche un aumento delle province. Noi vogliamo che sia esplicita la riduzione delle province".
Quarto principio proposto, quello della presenza di una sola figura di manager in burocrazie locali, che invece negli ultimi anni hanno visto un proliferare delle figure dirigenziali. "Rutelli - osserva Nucara - dice che vuole fare un tavolo dei coraggiosi. Questa sarebbe una buona occasione per dimostrare coraggio, ma temiamo che non se ne farà nulla, perché lui e la Lanzillotta sono ostaggio di una maggioranza inefficace e dannosa per il Paese".

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